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Il primo LIPT (Leymann Inventory of Psychological Terrorism) è un questionario anonimo messo da punto da Heinz Leymann all'inizio degli anni '90 ed è attualmente lo strumento più usato in Europa per la rilevazione del Mobbing. Contiene una lista di azioni ostili, suddivise in cinque categorie (Attacchi ai contatti umani, Isolamento sistematico, Cambiamenti di mansioni, Attacchi alla reputazione, Violenza e minacce di violenza), che il soggetto è tenuto a segnalare, oltre alle indicazioni relative alla frequenza e alla durata del trattamento negativo e alle conseguenze psicofisiche patite.
Nel 1995 Harald Ege ha elaborato la versione italiana del questionario, denominata "LIPT modificato", che contiene importanti aggiunte e adattamenti alla realtà italiana. Essendo anonimo e di facile lettura, il "LIPT modificato" è funzionale alla rilevazione del livello di conflittualità nei contesti organizzativi; con questo strumento sono infatti stati condotti vari studi, tra cui la prima ricerca italiana sul Mobbing. La valutazione preventiva del proprio caso, di cui ogni Socio PRIMA può usufruire nel corso del primo colloquio orientativo gratuito, si basa in effetti sulla somministrazione di una versione di questo test. Il "LIPT modificato" è pubblicato a scopo didattico nel testo di H. Ege "I numeri del Mobbing. La prima ricerca italiana" (ed. Pitagora, Bologna, 1998); è acquistabile, su richiesta ed in forma personalizzata o standard, presso l’Associazione PRIMA ed è coperto da Copyright.
Nel 2002, un ulteriore sviluppo ha portato alla stesura di una versione non anonima, sostanzialmente rivisitata ed ampliata del questionario, detta "LIPT-Ege", che insieme al relativo "Metodo Ege", già riconosciuto da vari tribunali italiani con alcune importanti sentenze, è volta alla valutazione del Mobbing e alla quantificazione del Danno da Mobbing ai fini giuridici risarcitori. Il "LIPT-Ege" è stato pubblicato per la prima volta, a titolo didattico ed esemplificativo, nel testo di H. Ege "La valutazione peritale del Danno da Mobbing" (ed. Giuffré, Milano, 2002).
Sia il "LIPT modificato" sia il "LIPT-Ege", pur derivando chiaramente dal lavoro di Leymann, sono questionari esclusivi ed originali, protetti da Copyright e soggetti alla Legge italiana sul Diritto d'Autore (LDA n. 633/41 e successive modifiche). Conseguentemente, gli stessi non possono essere utilizzati nell’esercizio della professione e/o a scopo di lucro senza la necessaria autorizzazione, che può essere richiesta e rilasciata solo da Harald Ege, attuale depositario dei diritti di sfruttamento economico dei due questionari. Quest’ultimo, infatti, gode del diritto esclusivo di utilizzare economicamente entrambi i questionari in ogni forma e modo, originale o derivato, ai sensi e per gli effetti di cui agli artt. 12 e ss. della LDA - come modificata ed integrata dalla L. n. 248/00 e, da ultimo, dalla L. n. 43/05 -, nonché di opporsi (salvo quanto previsto nel contratto di edizione con le rispettive case editrici a cui è stato riconosciuto in via esclusiva l’esercizio del diritto di pubblicare le opere) a qualsiasi deformazione, alterazione, mutilazione e/o altra modificazione ed a ogni atto a danno dell'opera stessa.
L’Autore, infatti, ha ritenuto un proprio preciso dovere morale, oltre che deontologico, cedere i diritti di utilizzazione professionale del questionario solo a chi sia abilitato alla professione di psicologo e unicamente a condizione che vi sia stata una preventiva ed adeguata formazione per la somministrazione e per l’interpretazione dello stesso. In ragione di ciò, l’autorizzazione all’uso del LIPT-Ege è acquistabile dai soli professionisti psicologi, regolarmente iscritti all'albo professionale, che abbiano frequentato l'apposito percorso formativo attivato periodicamente da PRIMA e composto da due livelli:
Corso di In/formazione sul Mobbing
Corso di abilitazione all'uso professionale del Metodo Ege per la valutazione e quantificazione del danno da mobbing.
I questionari "LIPT-Ege" regolarmente autorizzati per l'uso professionale sono riconoscibili in quanto stampati a colori, denominati "LIPT Ege Professional" e recanti sulla prima pagina un bollino numerato SIAE. Ogni utilizzo da parte di soggetti diversi e comunque privo di autorizzazione costituisce espressa violazione del diritto di sfruttamento ed utilizzazione economica esclusiva delle suddette opere di ingegno, come previsto e disciplinato dall’art. 12 e 13 della LDA e dall’art. 2577 c.c., nonché subordinatamente, una forma di illecito genericamente sanzionata dall’art. 2043 c.c. e specificamente dall’art. 158 della LDA.
Inoltre, comportamenti di sfruttamento del lavoro e della creatività altrui contrari ai principi della correttezza professionale ed idonei a danneggiare l’altrui attività sono espressamente sanzionati anche dal Codice Deontologico degli Psicologi (artt. 5 e 33 e ss.).
I trasgressori saranno quindi perseguiti come per legge e si invita espressamente chiunque abbia notizia di un uso diverso o non autorizzato del “LIPT-Ege” e/o del “LIPT modificato” a darne immediata notizia all’Autore ovvero all’Associazione PRIMA, ringraziando sin d’ora per la collaborazione.
“Ai sensi dell’art. 70 della L. n. 633/41, la riproduzione di parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi solo se effettuati per uso di critica o di discussione, nei limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera e se effettuati a fini di insegnamento o di ricerca scientifica l’utilizzo deve inoltre avvenire per finalità illustrative e per fini non commerciali”. Questo il principio ribadito dalla recente Sentenza n. 15053/13 emessa dal Tribunale di Roma – Sez. Specializzata in materia di proprietà industriale e intellettuale – IX Sez. Civile il 12/06/13, con cui il Collegio Giudicante, adito dal Dr. Harald Ege, ha inibito l’utilizzo non autorizzato del test LIPt Ege e la riproduzione di brani del manuale “La valutazione peritale del danno da Mobbing” edito da Giuffrè, con conseguente condanna al risarcimento del danno del convenuto, autore dell’illecito testé descritto, ritenuto all’esito del processo responsabile di aver adoperato, senza autorizzazione dell’autore, i suddetti strumenti per redigere relazioni accertanti il mobbing sul luogo di lavoro, dietro compenso professionale e senza l’indicazione della fonte dalla quale aveva estratto il materiale diagnostico adoperato.
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